Per quanto piuttosto improbabile, anche nel funzionamento ordinario l’incauto contatto con parti calde di componenti elettrici può essere causa di ustioni.

Le ustioni sono classificate, in funzione della loro gravità, in 3 gradi di crescente pericolosità ossia in:

  • ustioni di 1° grado;
  • ustioni di 2° grado;
  • ustioni di 3° grado.

Se le ustioni si estendono a meno del 20% della superficie corporea esiste una buona probabilità di sopravvivenza mentre per estensioni superiori al 50% la condizione dell’infortunato diventa critica. Nella maggior parte dei casi i componenti di un impianto elettrico durante il funzionamento ordinario raggiungono una temperatura che normalmente, anche se elevata, non provoca ustioni superiori al 1° o al 2° grado.

Il rischio di ustioni, come del resto quello di elettrocuzione, è abbastanza insidioso in quanto una valutazione visiva non permette di valutare la temperatura di un corpo.

Le misure (di prevenzione) da adottare consistono nella:

  • limitazione della temperatura della superficie dei componenti che possono venire a contatto con le persone;
  • schermatura dei componenti caldi;
  • segregazione (isolamento termico) delle parti che presentano temperature pericolose.

Nel caso degli impianti elettrici, la prima misura consiste sostanzialmente in un corretto dimensionamento dei componenti, la seconda nell’uso di barriere distanziatrici provviste di grado di protezione IP XXB e la terza nella segregazione dei componenti caldi con isolanti termici.

Il rivestimento dei componenti con vernici, lacche, pellicole plastiche e altri materiali simili non consente di declassare i corpi da metallici a non metallici così da poter utilizzare i limiti di temperatura massima di esercizio. La segregazione dei componenti caldi con isolanti che ne riducano sensibilmente la conducibilità ter-mica, invece, consente di considerare gli stessi come non metallici.

Le precauzioni diventano particolarmente importanti quando i componenti elettrici sono installati nei locali destinati ai bambini o a persone disabili.

Esempi di locali destinati ai bambini sono proprio asili e nidi d’infanzia come nel caso esposto dal lettore.

La Norma CEI 64-8 sez. 423 prescrive che le parti accessibili dei componenti elettrici a portata di mano non raggiungano temperature tali da causare ustioni. In particolare la norma prescrive che i componenti non superino, nel funzionamento ordinario, i limiti di temperatura riportati nella tabella. I limiti riportati in Tabella non si applicano tuttavia ai componenti elettrici conformi alle relative norme di prodotto, né agli apparecchi d’illuminazione che rispondono alle norme CEI preparate dal CT 34.

Esempi di componenti previsti per essere toccati ma che non necessitano di essere impugnati durante il funzionamento ordinario sono i seguenti:

  • quadri elettrici;
  • altre apparecchiature elettriche a portata di mano.

 

Fonte: https://www.elettronews.com del 15 novembre 2021/ di Angelo Baggini